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Anche la diplomazia digitale inizia a prendere nota della piramide di fruizione dei contenuti sul web. Sull’account Twitter delle Nazioni Unite o della Casa Bianca, è normale trovare gif animate, dirette streaming girate con Periscope. Non sono più solo i teenager ad avere un account su Instagram, un profilo su Facebook o un account  su Snapchat.

Ormai i social media hanno un ruolo decisamente attivo nel documentare i fatti. il filo tra Tech company e Media company si fa sempre più sottile e Mark Zuckeberg sull’annosa questione ha dovuto rivedere il suo punto di vista. 

Lo scorso 13 novembre 2015, durante gli attentati terroristici di Parigi in cui sono stati uccisi 130  civili, molti testimoni (me compresa che purtroppo mi trovavo proprio a Parigi) hanno usato il livestreaming di Twitter (Facbook non aveva ancora lanciato le dirette) per documentare quello che stavano vivendo. E i giornali hanno riutilizzato il materiale girato.  Da allora, a meno di un anno di tempo, molte cose sono successe, tra cui il modo di raccontare i fatti da parte della diplomazia digitale. Vediamo insieme alcune tappe di questo cambio.

A marzo 2016 Papa Francesco ha aperto il suo account ufficiale su Instagram.   Franciscus (subito contrassegnato dal bollino blu di riconoscimento), raccimolando milioni di followers in pochi mesi, dimostrando al mondo ancora una volta la flessibilità e la grande apertutra di questo papa, anche rispetto al mondo dei social media. Mons. Dario E. Viganò, prefetto della Segreteria del Vaticano per le Comunicazioni, ha motivato così questo gesto: “Instagram aiuterà a raccontare il papato attraverso le immagini”.

pap

Ad aprile 2016 Burson-Marsteller pubblica il primo studio mai realizzato sull’utilizzo di Snapchat dai parte dei leader mondiali.  Snapchat, la piattaforma del fantasmino giallo è certamente uno dei social che sta crescendo di più nel mondo ma amche in Italia. Per questo Facebook ha provato a comprarlo senza però riuscirci.

snap

A giugno 2016, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha lanciato la pagina Facebook della prima squadra Olimpica di rifugiati. In questa pagina sono state pubblicate molte foto e video relative alle Olimpiadi, facendo in modo che un importante tema sociale spesso dimenticato, fosse sotto i riflettori, in modo rasversale, grazie ai giochi Olimpici.

rifug

Parlando dell’importanza delle immagini oggi in rete, non possiamo omettere la foto che è un anno fa, a Settembre 2015, è diventata virale sconvolgendo cuori e coscienze di tutto il mondo. La foto del fotografo Turco Demir Nilüfer che ritrae il piccolo corpo senza vita di Aylan Kurdi abbandonato su una spiaggia, divenuto il simbolo della crisi dei rifugiati nel Mediterraneo, che tutt’ora viviamo.

spiaggia vietn

Un anno fa, relativamente a foto con contenuti forti e censura si è aperta un’interessante discussione. Mark Zuckerberg, in merito alla polemica sollevata dal Primo Ministro Norvegese Erna Solverg proprio riguardo alla censura attuata da FB sulla storica foto di Kim Puh, aveva dichiarato che Facebook è «una tech company e non una media company» cioè non si occuperà mai di contenuti, non ha quindi in mente di sostituirsi ai vecchi media. In Norvegia è nato un dibattito sulla libertà di espressione che Facebook ha negato e il “nuovo” social viene accusato di essere inedeguato, anzi retogrado.

Facebook alla fine, rivede la sua posizione, ecco quello che scrive:

“normalmente si può presumere che la foto di una bambina nuda è pornografia e viola i nostri Community Standards, in alcuni paesi può essere qualificata anche come immagine pedopornografica. Ma in questo caso riconosciamo la storia e l’importanza mondiale dell’immagine icona che documenta un particolare momento nel tempo.

Nonostante il voere di Zuckerberg, in poco tempo dunque i social media stanno assumento ruolo di primo piano nel documentare i fatti anche se i confini e le regole rispetto alla libertà di parola e alla tutela dei contenuti sono ancora labili. Data però l’importanza della questione, sono certa che in un prossimo futuro, i nodi verranno dipanati. alla velocità della rete, of course!

Per avere Maggiori informazioni sul tema della #DiplomaziaDigitale seguite Andreas Sandre e in partcolare leggete questo articolo di Medium 

 

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Rossella

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