In Italia da qualche tempo, si inizia a parlare di insetti Edibili. Giulia&Giulia, una giovane biologa e una food stylist, le ragazze dell’Associazione Entonote, sono certamente una delle voci più interessanti da ascoltare in materia; per questo le ho intervistate per Pop Economy tv, il nuovo canale televisivo sul digitale e ovviamente sui social, diretto da Francesco Specchia.
La prima volta che ho visto uno street-food composto (anche) da insetti (attenzione non mangiato, solo visto) era il lontano 1997 e mi trovavo in Thailandia. Grilli fritti nello specifico e qualche locusta venduti per pochi baht al tramonto, vicino alla spiaggia. Era la prima volta che vedevo esseri umani mangiare insetti, ero ancora una teenager, mi trovavo a Puket e la cosa mi aveva provocato uno scompenso terribile. Direi una serie di conati di vomito, superato lo chock iniziale.
Negli anni a seguire fino ad oggi, ho viaggiato spesso e con passione principalmente in Asia, il mio paese del cuore. Cambogia, Vietnam, Tailandia, Cina, Tibet, Singapore, Malesia, Indonesia. Tra le tante cose che questo generoso continente può insegnare, ho imparato o forse è meglio dire, mi sono abituata a considerare gli insetti in modo diverso.
in Italia e in particolare nelle città, gli insetti sono un taboo e sì, ci fanno paura.
In Cambogia invece, i ragni, ma non quelli innoqui e tutto sommato buffi con il corpo piccolo e le gambe lunghe, no, le tarantole, i locali hanno imparato a mangiarle durante il terribile periodo di Pol Pot. Non c’era cibo, la popolazione era costretta ai lavori forzati nei campi di prigionia e per sopravvivere mangiava quello che la natura metteva a disposizione: ragni, serpenti, formiche e sì, persino gli scarafaggi (senza il carapace). In questo modo, alcuni sono sopravvisuti al genocidio dei Khmer Rossi. Oggi fortunatamente le cose sono diverse ma in Cambogia, anche a Phnon Pehn non solo nei villaggi dell’entroterra, è possibile mangiare in ristoranti locali che servono insetti.
Parlare oggi di entomofagia significa parlare di un regime dietetico sostenibile che se, sviluppato in modo intelligente e (attenzione) non intensivo, ha un basso impatto ambientale. Gli insetti-cibo potrebbero contribuire alla riduzione delle emissioni di gas e alla diminuzione del consumo di acqua nella produzione alimentare.
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