Negli Stati Uniti Periscope, l’applicazione di Livestreaming di Twitter che ha appena compiuto un anno, è pronta ad affrontare la sfida con i Livestreaming di Facebook, Google e Youtube e ad affrontare uno scontro tra Titani digitali per il predominio economico determinato dall’imminente monetizzazione che, ca va sans dire, è il passo successivo che farà la vera differenza.
In Italia, come sempre in campo digitale accade, utenti delle app, addetti ai lavori, stampa, siamo tutti ancora anni indietro. Speriamo che la velocità dell’era digitale anche in questo caso accorci le distanze. Rispetto agli standard anglosassoni e Ancora pochi conoscono i pregi e i difetti di questa applicazione relativamente nuova sul mercato.
I Millennial a Periscope preferiscono ancora Youtube (e di certo Snapchat).
Youtube succhia meno giga ed è frequentata da coetanei senza troppi sogni di rivalsa, dirette motivazionali, strategie di marketing, domande sulla monetizzazione in testa.
Sono i più digitali della generazione X, quella dei nativi negli anni precedenti agli ottanta, che fanno di Periscope il proprio strumento di riscatto. Uomini e donne normali che hanno il talento ma non hanno ancora sfondato (e anche se non sono più teenager hanno l’energia per farlo!!). Curiosi intellettualmente, stanchi delle finzioni televisive, della corruzione politica senza risoluzione e lontani dagli ideali di successo degli Yuppies. Ecco chi ingrassa le fila degli ormai 20 milioni di utenti dell’app. Uomini che amano parlare o pensare al marketing, che si interrogano sulla monetizzazione, che fanno la top ten dei social per cercare una mediazione tra uno storytellling efficace, appetibile per le aziende.
Uomini e donne che però oltre all’aspetto economico, vivono seguendo una filosofia comunitaria di rete. individui che amano e rispettano la comunità che si sono creati fino a farla uscire dalla rete e renderla reale. Aleggia all’interno di molte dirette di Periscope un clima ricco di una spiritualità positiva. Che attinge i suoi fondamentali dalle grande religioni, li fonde (spesso in modo ingenuo e improvvisato ma infondo vero e diretto) e li adatta cercando di dare conforto a problemi, malattie. Insoddisfazioni anche, stili di vita che spesso nelle grandi metropoli aspirazionali del Primo Mondo, sacrificano l’umanità e appunto il lato spirituale alla ricerca di successo. Di realizzazione economica e di uno stile di vita conformato ai canoni imposti dal sistema.
I periscoper attivi al 100% sono (siamo) quelli che fanno live e lo fanno almeno due volte a settimana, con costanza senza (ancora?) un ritorno economico. Vincono l’iniziale reticenza alla diretta, divisi tra il desiderio sincero di condividere il proprio mondo e il sogno segreto di diventare star del livestreaming remunerate con contratti a molti zeri.
Attarverso il livestreaming è possibile sublimare il bisogno di raccontarsi, di mostrarsi nel proprio lato migliore. I livestreamer amano infondo essere compiaciuti dai follower che invitano all’azione (c’è chi lo fa continuamente, quasi fosse un pedaggio virtuale da pagare). Fate scorrere lo schermo dal basso verso l’alto o da destra a sinistra (a seconda se si ha tra le mani un Apple o un Android) e pigiate il follow, TAP TAP, toccate lo schermo e FATEMI VEDERE L’AMORE!! GRAZIE! CONDIVIDETE SU TWITTER, FB E NON DIMENTICATE DI INVITARE I FOLLOWERS… LO APPREZZO MOLTO!
I periscoper attivi solo al 50%, quelli che guardano le dirette, sono comunque molto diversi dai vecchi e obsoleti spettatori passivi. Hanno un ruolo attivo e fondamentale come supporter dei membri della community.
I ruoli dunque e i poteri di entrambe le categorie sono molto chiari ma molto più facilmente intercambiabili, rispetto al passato: le categorie sono fluide e se capita il giorno giusto, condividere contenuti e diventare protagonisti ormai è a portata di click!
Partirà da queste riflessioni il mio intervento sul Livestreaming di Twitter, che aprirà il corso dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, che si tiene oggi a Milano ai Frigeriferi Milanesi di via Piranesi.
(sotto la live del primo corso che ho organizzato ai Frigoriferi Milanesi, con Livia Iacolare di Twitter Italia)
Dopo il mio intervento, parleranno la Youtuber Gaia Visco Gilardi e Stefano Mietto dell’agenzia Free Mantle. Infine chiuderà il corso Anna Gaudenzi, facendo una sintesi tecnica tra youtube e Periscope, coadiuvata da esempi concreti di utilizzo dei due mezzi all’interbo di progetti editoriali di comunicazione aziendale.
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Rossella