Il 2017 è stato un anno carino, ma pensandoci bene, nemmeno poi troppo. È stato un anno controverso, lento, che mi ha messo di fronte a scelte critiche, decisioni importanti da prendere, strade che una volta intraprese sarà difficile lasciare (non ancora impossibile, ma certamente difficile). Nel 2017 lo yoga è stato molto importante, fondamentale per il mio equilibrio psico-fisico, mi ha messo in contato con un lato flessibile e forte di me stessa che pensavo di aver perduto per strada. Il 2017 è stato l’anno di Neflix e del binge watching delle sue numerosissime serie (da Stranger Things a Sense8 a The Queen la serie è lunghissimaaaa!). Ma è anche stato l’anno in cui ho riletto tutto Castaneda, ho scoperto Hania Yanagihara e il suo Una vita come tante e ho concepito il mio quinto libro, con le sue due protagoniste ingombranti: Emma e Mia.


Nel 2017 sono avvenuti distacchi improvvisi e dolorosi con il passato (tutt’ora in corso), ho scoperto il potere premonitore dei mie sogni notturni, le coincidenze (che non esistono) mi hanno mostrato la strada quando tutto era buio dentro e fuori. Nel 2017 ho rivisto le mie priorità, il mio tempo è la ricchezza a cui non posso rinunciare, ho visto con chiarezza chi sono le mie vere amiche e ho dedicato loro tempo ed energia.

INIZio il 2018 con 3 prime volte: 1) l’india 2) lo yoga a capodanno 3) Panchakarma!

Così ho deciso di fermarmi un attimo e di accogliere quest’anno, il 2018, in modo diverso dal solito. Affinché le cose cambino, cambia anche tu le tue abitudini, mi sono detta. Nell’attimo in cui l’ho pensato, mi è arrivata una mail di quelle che di solito finiscono nella spam. Parlava, casualmente, di un capodanno diverso, spirituale nel sud dell’India. E di Yoga e Ayrveda retreat. E di Panchakarma. Et voilà!

Per quanto riguarda l’India, andrò nel Kerala, a Kovalam, che significa, boschetto di alberi da cocco, una piccola località situata a 16 km a nord di Trivandrum.  Lo Yoga, beh, non c’è molto da dire se non che sono nella patria mondiale dello yoga e che praticherò Hata Yoga ogni giorno con yogi locali, al tramonto e all’alba davanti al mare (lo dico con nonchalance ma solo il pensiero mi fa impazzire di gioia!). 

La cosa complessa arriva con il Panchakarma. Pancha vuol dire “cinque”, karma “azioni”, dunque panchakarma è un termine che descrive cinque atti medici che hanno come scopo la rimozione delle tossine, disintossicando e riequilibrando i dosha. Se leggete quali sono nel dettaglio questi cinque atti, potreste, come è accaduto a me all’inizio, rimanere un pò dubbiosi sul da farsi. Il vero Panchakarma infatti è abbastanza tosto, una purificazione vera e propria che dall’intestino, alle narici, al sangue non tralascia nulla. Ovviamente sono in una bellissima struttura, una clinica Ayurvedica che funziona da anni, sotto il controllo d medici locali che seguiranno tutto il processo e lavoreranno “su misura” rispetto alle nostre esigenze. Se siete curiosi di come andrà a finire, racconterò e documenterò tutto qui e sui miei account social.

Dopo la settimana di Yoga e Ayurveda, gireremo per cinque giorni il Kerala, ovvero una lunga striscia di terra che si sviluppa tra il Mar Arabo e il Gati occidentale. Mi piacerebbe molto dormire sulle tipiche imbarcazioni di legno che viaggiano sulle acque interne del Kerala, tra risaie, piantagioni di te e palmeti, pare, immersi in un’atmosfera magica! Vorrei assistere ad una danza Kathakali ma anche il Teyyam, una danza rituale sacra in cui pare che i danzatori cadano in trance, un’esperienza credo, non facile da dimenticare.

Questi alcuni dei miei desideri, ma i viaggiatori sanno che anche se ben organizzato, il viaggio è sempre qualcosa di diverso da quello che ci si immagina. È un’esperienza in cui le coincidenze sono preziose e rendono il viaggio unico e perfetto, un dono che porterà il viaggiatore a trovare quello che è giusto che trovi, anche se diverso da ciò che si aspetta. 

Eccomi, Sono pronta!

BUON VIAGGIO DUNQUE CI VEDIAMO IN INDIA! 

 

 

 

 

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