Il mio primo incontro con l’India è stato un Panchakarma, in Kerala. Ecco la solita frikkettona radical in tempi molto Occidentalis Karma, direte voi. Invece, sapendo poco o nulla di Ayurveda, mi sono fidata dell’innata passione che nutro per l’Asia, per la sua gente, per il delizioso cibo speziato e in generale della sempre innata tendenza che porta questa parte del mondo a considerare il corpo un veicolo dello spirito, intuizione che condivido a pieno.
Così il 30 dicembre, gonfia a causa della serie ridicola di pranzi e cene natalizie a cui mi sono dovuta sottoporre per mantenere buoni rapporti con famiglia e famiglie acquisite, sono partita alla volta dell’India. Dopo un volo piuttosto lungo con ben tre stop-over, sono atterrata a Trivandrum, una delle tre porte d’ingresso al Kerala, che si trova a mezz’ora di taxi da Kovalam, rigoglioso villaggio che sorge all’ombra di maestose palme da cocco, si affaccia sul Mar d’Arabia, ed è noto in tutto il mondo per la pratica di Yoga e Ayurveda.
La scelta dell’albergo.
Al giorno d’oggi prenotare alberghi dall’altro capo del mondo utilizzando la rete è semplice ma al tempo stesso, un impresa piena di trabocchetti. La ripresa di un giardinetto di un metro quadrato con una sola (benché) superba pianta, fatta da un drone che lentamente ascende al cielo può apparire di una bellezza metafisica; esattamente come il selfie di una finta bionda ormai verso i sessanta con i denti storti che usa dieci filtri, può apparire quello di una top model adolescente. Per questo posso dire che il sito del Resort che ho prenotato, navigando tra siti vari e leggendo recensioni, non rende giustizia alla bellezza strabiliante del posto.
Secondo l’ayurveda la salute di un individuo è un processo che comprende il corpo ma anche lo spirito
Ayurveda
È una tecnica molto antica che ha i suoi fondamenti nei testi sacri Induisti e parte da un concetto che condivido pienamente: la salute di un individuo è un processo che comprende il corpo ma anche lo spirito, elemento che purtroppo a noi occidentali, sfugge con facilità a favore della materialità. Le tecniche ayurvediche di guarigione oppure per mantenere il benessere e l’equilibrio psico-fisico, prevedono più elementi combinati, ovvero: massaggi praticati con oli ricavati dalle piante locali, purificazione degli organi interni, un regime alimentare adeguato (vegetariano), yoga e meditazione.
L’Ayurveda divide le personalità in tre dosha: Vata, Pita e Kafa. I sono Vata, ovvero il dosha che corrisponde all’aria, il vento, l’etere.
Se volete fare il test e scoprire il vostro Dosha: cliccate qui
PANCHAKARMA
Così ho iniziato, con allegra e fiduciosa ignoranza, il mio primo panchakarma, sostanzialmente una purificazione (Pancha 5, karma azioni, guarda il video con l’intervista alla dottoressa che mi ha curata) costituita da cinque atti medici (a seconda dei bisogni) che aiutano ad eliminare tossine e riequilibrare i cosiddetti dosha.
Appena arrivata nella struttura, sono stata sottoposta ad un questionario dettagliato sulle mie caratteristiche fisiche\umorali ed abitudini di vita e poi ho fatto un’accurata visita con la dottoressa parte del resort Ayurvedico, che ha stabilito che il mio dosha è Vata con una minor componente Pita.
Il Dosha Vata controlla gli impulsi, le espulsioni corporee e i movimenti respiratori, cardiaci, gastro-intestinali
La giovane e preparata dottoressa Trincey ha dunque stabilito una terapia molto precisa che ho seguito per tutti i giorni della durata del ritiro, costituita da:
- -Una dieta alimentare vegetariana adatta al mio dosha VATA
- -due ore quotidiane di trattamenti con oli ayurveda
- -3 diversi tipi di pastiglie di erbe
- -un trattamento di pulizia nasale quotidiano, per i problemi di sinusite. (guarda il video)
Trattamenti con gli oli Ayurveda
Innanzitutto i massaggi ayurveda vengono praticati da due operatrici, donne per le donne, maschi per i maschi, e il soggetto deve essere completamente nudo. Inoltre non sono delicati come quelli balinesi o giavanesi ma piuttosto intensi e utilizzano degli oli che hanno un profumo non proprio buono come invece l’olio di cocco o il Lemongrass.
Superate le perplessità iniziali, ho immediatamente iniziato a percepire il cambiamento che le cure producevano su pelle, capelli, volto. Sono arrivata con influenza e mal di gola, in ventiquattro ore non avevo più nulla e la sensazione di essere costantemente cosparsa di olio come un pollo pronto per il forno, è diventata piacevole, rassicurante. Stavo facendo qualcosa di estremamente benefico per me stessa, sentivo che il mio corpo stava reagendo con una velocità e una naturalezza che non immaginavo possibile.
Così ogni giorno, dalle 8.00 alle 10.00 AM (rigorosamente a stomaco vuoto), sono stata sottoposta a circa due ore di massaggi (lo so, ora iniziate ad odiarmi e rileggendo questo post al freddo milanese, invidio la me stessa in Kerala):
- –Massaggio alla testa, da seduta, il massaggio veniva praticato da una sola operatrice con olio bollente spalmato e frizionato su cute, testa, stomaco, braccia.
- –Massaggio al Viso: Sdraiata, il massaggio veniva praticato da una sola operatrice, con oli e creme ayurveda.
- –ABHYANGA, massaggio a tutto il corpo a quattro mani molto intenso, stesa su un lettino, con olio bollente, scaldato su un fornelletto ad induzione.
- –HERBAL STAMP, Dopo l’applicazione di olio su tutto il corpo, dei tamponi contenenti un decotto di erbe, vengono immersi nell’olio bollente e picchiettati su tutto il corpo, con vigore.
- –SHIRODHARA: trattamento tradizionale Ayurveda in cui olio caldo viene fatto defluire sulla fronte senza interruzioni, in un flusso costante (vedi video).
DIETA VEGETARIANA
Nella mia cartella è stata segnata scrupolosamente una dieta vegetariana ricca di verdure, frutta e ricette locali. Due volte al giorno potevo bere succhi di frutta rigorosamente senza zucchero aggiunto (e con acqua filtrata, cosa che è sempre meglio controllare in India!!). E poi Curry e Masala di verdure, insalate esotiche. Il tutto abbastanza piccante, ma solo di giorno, la sera per una personalità prevalentemente Vata, il cibo piccante non è consigliato.
IL resto del tempo, l’ho passato facendo Yoga, leggendo, facendo il bagno nell’ondoso mar arabico o nella piscina e ascoltando il canto rilassante ed ipnotico della quantità incredibile di uccelli che popolano gli alberi e il cielo del Kerala.
Ad pochi giorni dal ritorno in Italia, ripenso all’esperienza del panchakarma e sento i profumi del Kerala e dei suoi oli sulla pelle. È stato il primo ma di certo, non l’ultimo. (check out below the video-interview with my Ayurvedic Doctor in Kerala).
Ciao, anch’io ho deciso di regalarmi qualche giorno per me e di purificarmi con il pachakarma. potresti dirmi in quale centro sei andata e per quanti giorni?
grazie mille!