In india a Kovalam, ho scoperto il Kapalabhati Pranayama. Anzi per essere precisi, in Kerala ho scoperto che la respirazione si fa prima della pratica, mentre da noi, in Occidente è il contrario. Prima respiri, apri, purifichi, ossigeni, poi pratichi le asana. Così tra i vari tipi di respirazione che Jospeph, il mio maestro Indiano di hata Yoga, cristiano del Kerala, mi ha insegnato, ho scoperto quella che è chiamata Kapalabhati, la respirazoine del Fuoco.
E’ una tecnica di respirazione antica che i testi dell’Hatha Yoga traducono come: respiro che purifica il cranio.
kapala infatti in sanscrito vuol dire cranio e bhati che significa pulire o far brillare il cranio. La respirazione Kapalabhati è anche chiamata “respirazione del fuoco” è simile a quello chiamato Bhastrika ma non è uno dei classici pranayama. Fa parte infatti degli shat kriya, tecniche repisratorie per purificare il corpo, infatti produce interessanti effetti positivi sul fisico:
- ha un effeto purificante sui polmoni,
- equilibra e rinforza il sistema nervoso,
- tonifica gli organi digestivi ed elimina la sonnolenza.
In sostanza la respirazione Kapalabhati attiva il centro energetico del corpo e stimola la mente. All’inizio ho provato un certo disagio a farlo, mi risultava difficile coordinare il movimento rapido dell’addome con un’espirazione e un’espirazione così intensa. Dopo i primi giorni ne ho compreso la dinamica ed ora, lo pratico tutte le mattina a casa, insieme a Surya namaskara, ovvero il saluto al sole.
È ormai parte della mia routine quotidiana, mi aiuta ad affronatre la giornata con energia e lucidità. Qui potete vedere il video di questa tecnica, guidata da Jospeph e potete provarla voi stessi.
Buona visione!
NAMASTÈ!