Periscope a parte, cliccare l’Icona dell’uccellino azzurro cinguettante è uno dei momenti serotoninici della mia giornata. No, nessuna ironia, vivo giornate piene ed intense e, premetto, ho un rapporto simbiotico ma non drogato con la tecnologia.
Il fatto è che il social dei 140 caratteri, contrariamente a quasi tutti gli altri, non mi fa perdere tempo. E non è tutto. Mi mette a disposizione le news italiane e internazionali che ho scelto di voler sapere praticamente in tempo reale.
Twitter è la stanzetta virtuale dedicata ad alimentare i miei interesse, animo e cervello. É il mio sguardo personale su quello che accade nel mondo, attraverso il lavoro di intelletti che filtrano e sintetizzano in tempo reale le notizie per me. É il quotidiano mondiale nel mio account @rosscaneva di cui sono redattrice capo.
É Grazie ai following e ai followers del mio account di twitter che quest’estate ho scoperto la terribile notizia del terremoto ad Amatrice prima i quotidiani nazionali ne scrivessero. Al tempo mi trovavo a Saigon, era l’alba e mi era appena alzata per sfruttare le prime ore fresche della giornata. In Italia era notte fonda, il terribile terremoto aveva già portato morte e devastazione nel centro Italia e nessuno dei quotidiani nazionali di cui seguo gli account ufficiali, ne parlava ancora. Ne parlavano però gli account delle principali emittenti di news Americane e infatti, molti dei miei seguaci americani, già svegli grazie al fuso e preoccupati, mi avevano informato del fatto chiedendo se avevo parenti o amici in zona. É stato decisamente un risveglio terribile, mi sono sentita impotente anche per via della lontananza da casa ma soprattutto mi ha decisamente colpito l’assenza del tempismo dei media italiani rispetto a questo evento catastrofico.
Oltre alle news, su Twitter seguo gli account che divulgano intrattenimento, cultura, spiritualità, moda. Pochi vip e alcuni politici, quelli che mi interessano (in bene e in male, infatti seguo anche TheRealDOnalTrump). Tutto è sempre filtrato in centoquaranta caratteri, centoventi se ci sono allegati e questo è un gran risparmio di tempo e cazzate! (si può dire?). Diciamocelo!
Per una che come me, ama le parole, non i giri di parole, il social dei 140 caratteri è il nirvana.
Su twitter la logorrea non ha spazio e diciamoci pure questo, chi non ha dimestichezza con la lingua, con le sue sfumature e chi non possiede il meraviglioso dono dell’ironia, twitter non lo ama e di solito, fatica anche a capirlo.
Ancora, su twitter gli status non sono filtrati dal parametro “amicizia reciproca” come su Facebook. Sono invece governate dalle famose liste (che puoi decidere di fare) di Followers e Following ovvero chi decido seguire.
C’è però un altro motivo, oltre a quelli elencati, estremamente personale, per cui amo Twitter.
La mia è una sensazione, un istinto, assolutamente non supportato dai dati ma solo da frasi del tipo: Non sono forte su Twitter, uso soprattutto Instagram e Facebook. Ah sì Twitter…no, ci vado poco.
Diciamo che tra tutti i social, quello dell’uccellino azzurro è forse il social meno amato dai millennials. Preferiscono YouTube e Instagram che ora grazie alle Instagram stories ha consolidato il suo ruolo. Preferiscono Snapchat e persino Facebook a Twitter, se non fosse le gif e le dirette, sarebbe fatto solo di frasi sintetiche, eventualmente immagini e dirette di Periscope (altro social che non va tra i millennials e ancora meno tra quelli italiani).
Insomma da non millennial per nascita (ma infondo un po’ per vocazione) e grazie a tutto ciò che ho elencato prima, Twitter è come essere in un posto pieno di gente della mia -vera- età e che parla come parlo io. E questo sì, pompa la mia serotonina.
Ecco perché ho aperto un’altro profilo: @PixelRoss: un piccolo punto luminoso sullo schermo della vita…la pecora nera da sempre fuori dal gregge! Mi seguite anche qui? Rispetto a @rosscaneva, anche in questo profilo condividerò la mia quotidianità ma in Italiano!
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Rossella